Una volta creato un buon content marketing, dove lo “piazzi”? I tuoi clienti sanno dove trovarlo? Sanno anche soltanto che esiste? Le nozioni di base sul marketing dicono che per creare la consapevolezza [di una presenza] ci deve essere un sito web e occorre “mettere l’azienda sui social media”; ma in realtà è altrettanto importante che anche i contenuti ottengano la stessa visibilità e considerazione dei prodotti stessi (…).
La creazione di un "hub di contenuti", ad esempio, potrebbe meritare un po' di attenzione da parte del marketing (e dei creativi): se stai scoprendo che i tuoi clienti si rivolgono sempre più a te per l'utilità dei tuoi contenuti, assicurati di continuare a suscitare il loro interesse, ma continua anche a mantenere disponibili quelli più vecchi: i contenuti utili sono "sempreverdi" e [anche] i nuovi clienti andranno a consultare un vecchio contenuto se continua a rimanere pertinente. Va dunque creato un luogo in cui (ri)trovare facilmente articoli, video, podcast e altri contenuti. Dopodiché, va fatto un po' di marketing per assicurarsi che i clienti potenziali siano a conoscenza della tua utile libreria di risorse.
Il contenuto è pubblicità
Uno dei vantaggi più significativi del content marketing è che può funzionare come pubblicità sotto mentite spoglie. Quando il tuo contenuto è esso stesso pubblicità, non rappresenta più una (fastidiosa) interruzione di ciò che le persone stanno cercando o guardando, ma diventa invece il destinatario principale dell’interesse.
Pensiamo ad esempio al fatto che nel 2017 615 milioni di dispositivi hanno utilizzato il software AdBlock (ed è un dato in crescita). Quindi un annuncio, un banner o un altro tipo tradizionale di pubblicità su Internet, sarà probabilmente ignorato da moltissimi potenziali interessati, [i quali] si sono presi la briga di scaricare e installare un software che blocca qualsiasi tentativo di interrompere la loro navigazione.
Tuttavia, con il content marketing, il contenuto [porta implicitamente il messaggio] pubblicitario e quindi evita i blocchi per la pubblicità. Ciò significa che è necessario creare contenuti diversi dai canonici annunci pubblicitari: blog, articoli, podcast e video sono tutti ottimi modi per fare pubblicità in modo sottile. Quando lavori per creare contenuti di valore che possano intrattenere ed educare il tuo pubblico, non vieni “danneggiato” da cose come AdBlock, anzi, le persone ti cercano deliberatamente invece di ignorarti. Concentrati sull'incoraggiare positivamente le persone a cercare i tuoi strumenti di marketing - i tuoi contenuti - piuttosto che interrompere ciò che stanno cercando online.
Il contenuto sta cambiando la relazione con il cliente
In passato, il “funnel” classico del marketing si concentrava sulla creazione di consapevolezza e di una "relazione a breve termine" con un cliente che durava solo fino al momento dell'acquisto. Una volta raggiunto questo obiettivo, i clienti tendevano a essere considerati come "risorse esaurite" e successivamente ignorati a meno che non avessero un problema che richiedesse un supporto (…).
Il content marketing, invece, è un modo per creare una relazione continuativa con un cliente al di là dell'acquisto iniziale: esso “espande” il modo in cui un cliente interagisce con un'azienda, andando oltre il semplice “dare denaro - richiedere eventuale assistenza”. Per fare un esempio: le persone che acquistano uno strumento musicale da un’azienda stabiliscono con essa una connessione continua attraverso il content marketing, tornando sul sito Web per domande frequenti, informazioni o esercitazioni video o qualsiasi altro contenuto. Potrebbero poi frequentare i social media dell'azienda per trovare le risposte alle loro domande o per connettersi con altri clienti. A quel punto il cliente è in una "relazione a lungo termine" con l'azienda. L'aggiunta di buoni contenuti su base regolare estende la durata e la qualità di tale relazione.
(Fonte: digitalmarketinginstitute.com)
(Autore: Clodagh O'Brien)